27 lug 2018

7 libri di mare da leggere in vacanza


1- Atlante di flora & fauna del REEF’

Massimo Boyer



Può una guida naturalistica essere addirittura ‘avvincente’?’
Con ‘Atlante di flora & fauna del REEF’ Massimo Boyer c’è riuscito in pieno. Con questo capolavoro tra il saggio, la guida e il libro fotografico l’autorevole biologo marino ci propone un punto di vista sulla vita marina per ciò che è ai nostri occhi:  il più grande spettacolo del pianeta. I coralli allestiscono il palcoscenico che nell’arco in una giornata si popolerà dei suoi attori. Entrano in scena organismi marini buffi, colorati, sorprendenti. Anche se i titoli e le didascalie sono densi di humour e meraviglia, l’opera aderisce alla più ferrea realtà scientifica.
Un libro immancabile per chi vuole conoscere il reef e i suoi protagonisti.


Editore IL CASTELLO
320 pagine
29,00 Euro


2 - La Signora degli abissi

Chiara Carminati


Sylvia Earle, ne abbiamo parlato in questo post, è una leggenda vivente dell’esplorazione degli oceani. La sua vita intera è un romanzo d’avventura e d’amore, amore per il mare. Un romanzo che meritava d’essere narrato anche al pubblico italiano: la sua biografia arriva in Italia vincendo il Premio Strega Ragazze e Ragazzi. È la storia di una donna minuta, ma determinata e tenace, di una donna coraggiosa che ha raggiunto le aree più remote del pianeta: gli abissi.
Il libro, una pubblicazione per ragazzi, contiene una sua intervista ed è ricco di illustrazioni capaci di far vivere nei lettori, grandi e piccoli, il mondo e la curiosità di una delle più forti personalità scientifiche del nostro tempo.

Leggi la recensione completa su Scubazone

Editore: Giunti
Pagine: 128
Euro 12,90

3 - Il quinto giorno

Frank Schätzing


Il quinto giorno tra i subacquei e i biologi marini è un vero cult. È uno dei libri migliori che abbia mai letto, di quelli che ti vien voglia di regalare a tutti. Un libro che ti tiene incollato per oltre mille pagine.
Il Mare, o un’intelligenza che lo domina, si stanca di subire danni da noi  umani e per sopravvivere ci dichiara guerra. Una guerra con conseguenze oltre l’immaginario più catastrofico di Hollywood. Se il mare si ribellasse come fanno gli anticorpi con un virus, noi non avremmo scampo.
Ma del superficialismo Hollywoodiano Il quinto giorno ha ben poco, è anni luce avanti a film come ‘Abissi’ di Peter Yates, dove una intelligenza aliena ci redarguisce con ramanzine mostrandoci i nostri peccati. Scientificamente attendibile e documentatissimo, il quinto giorno ha tante di quelle implicazioni che su prospettive diverse lo paragonerei a ‘Il Nome della Rosa’ di Eco, un altro thriller di erudizione. In fondo ambiente, scienza e cultura viaggiano sullo stesso binario, su un treno che non produce mai grandi utili e che di questi tempi rischia di deragliare definitivamente.




4 - Squali del Mar Rosso

Marco Benedet


Ecco una semplice, utilissima guida per conoscere (e riconoscere) gli quali del Mar Rosso. L’approccio di questa piccola pubblicazione è pratico, ma rigorosamente attento tanto ai fatti scientifici quanto alle influenze culturali che hanno imposto a questi splendidi animali il marchio di ‘banditi del mare’.
La guida è ricca di informazioni, tavole e suggerimenti su come e dove incontrare gli squali in Mar Rosso, come riconoscerli e come comportarsi in loro presenza.
Marco Benedet, l’autore, è un istruttore subacqueo con esperienza più che decennale in Mar Rosso e un appassionato di squali che da anni si prodiga nella divulgazione scientifica a loro favore.
Il libro è disponibile in versione cartacea e digitale.
La versione digitale si compone di due volumi.  

5 - Selvaggi

George Monbiot



Non esattamente un libro di mare, ma in mae comincia e in mare finisce questo saggio-capolavoro sul rewilding, la rinaturalizzazione: il sogno di un Serengeti davanti alla porta di casa.
“Noi non miglioriamo un ecosistema gestendolo, ci limitiamo semplicemente a cambiarlo”.
Ed è proprio dal rewilding del mare che secondo Monbiot, dovremmo aspettarci i migliori risultati.
Quello di Monbiot, columnist per The Guardian, ed ex corrispondente per la BBC è un viaggio del cuore, in kayak nel canale d’Irlanda e a piedi, dall’Amazzonia all'Africa orientale, in Scozia e nel Galles. Ma anche attraverso il nostro concetto di  conservazione, che è spesso volto a salvaguardare le attività umane e la sua cultura più che la biodiversità.
L’ultima parte, interamente dedicata al rewilding del mare, saprà emozionare subacquei e appassionati del pianeta blu, infondendo anche un po’ di speranza. Un libro immancabile per chi ha a cuore la natura ed i suoi sistemi complessi.

Acquistalo in formato digitale dalla mia libreria online 




6 - I segreti del Mar Rosso 

Henry de Monfreid




Ecco un autore di culto, contemporaneo di Lawrence d'Arabia, cui avere il Mar Rosso sotto gli occhi non basta più: deve navigarlo, viverlo come quotidianità sulla sua pelle. Allora compra un sambuco e diventa pescatore di perle, poi contrabbandiere e trafficante di qualsiasi cosa tranne che di schiavi. Le sue avventure dense hanno la stoffa del reportage:
Coglie dettagli di luce nei volti, negli sguardi, nelle schiene lucide, nella caligine di porti remoti. Dipinge voli d’uccello e tramonti su lagune di mangrovie. Nel frattempo elude i controlli in mare delle pattuglie inglesi e turche. Un grande partita a scacchi nel mare più affascinante del mondo, tra un contrabbandiere sempre più critico del colonialismo e sempre più lontano dall’Occidente. Fino alla conversione all'Islam. Accadde a Bab el Mandeb, ‘la porta delle lacrime’, dove l’Oceano Indiano irrompe nel Mar Rosso. Un piccolo capolavoro immancabile per chi ama il mare fatto di avventure vissute. Obbligatorio per chi frequenta il Mar Rosso.

Magenes Editoriale

7 - Io sono il mare

Claudio Di Manao 




Potrei 'non consigliare' di leggere almeno un mio libro per questa estate? Sarebbe come dire che non credo in ciò che scrivo. 
Lungi da me il recensirmi da solo, vi invito a leggere quella di Scubazone
che ha definito 'Io sono il mare' il miglior libro sulla subacquea del 2017
Qui la recensione su ScubaZone
Qui le altre recensioni
Ovviamente disponibile nella mia libreria online

A voi il trailer e...

Buone vacanze, buona lettura!

Claudio Di Manao





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10 lug 2018

speleo-sub volontari civili - chi c'è dietro al thai cave rescue



Quella che passerà alla storia come la più grande operazione di salvataggio speleo-sub è stata guidata da volontari britannici, cui si sono aggiunti civili da altri paesi.


Sin dall’inizio avevo nutrito qualche perplessità sull’enfasi posta dai media sui ‘Navy Seal’. Quello di Tham Luang cave è un lavoro da speleo-sub, non da militari che, per quanto duri e ben addestrati, in quell’ambiente non hanno l’esperienza di un cave-diver della protezione civile o dei vigili del fuoco. O di un assiduo frequentatore di cenotes.

Scopro così che alla guida delle operazioni ci sono 6 volontari britannici, coadiuvati da altri cave-divers provenienti da mezza Europa, tutti civili, tutti volontari.
Si sono presentati dicendo: “So come ci si muove là sotto, sono venuto a dare una mano”.

Alla testa delle operazioni ci sono John Volanthen e Rick Stanton, contattati dal British Cave Rescue Council. John Volanthen, è consulente informatico di Bristol, Rick Stanton, è un ex vigile del fuoco della Midlands. Loro due hanno trovato i ragazzi e il loro allenatore intrappolati in una sacca d'aria per chilometri nel sistema di grotte. 

Robert Harper, 70 anni, un veterano esperto di speleologia del Somerset, ha supervisionato le operazioni.

Chris Jewell e Jason Mallison del Cave Diving Group si sono aggiunti al team. Mallison aveva precedentemente salvato sei speleologi britannici dal sistema di grotte di Cueva de Alpazat, in Messico.

Tim Acton, ex commercial-diver dell’Essex, ora gestisce un centro subacqueo in Tailandia. È stato all'interno del sistema di grotte più volte durante l'operazione e si è occupato della logistica, di piazzare bombole di rifornimento, gestione delle  tappe e delle sagole. Gli è stato affidato il comando di 55 Navy Seal della marina thailandese.

Saman Gunan, il subacqueo che ha perso la vita nel #ThaiCaveRescue era di fatto un volontario civile essendosi congedato dai Thai Navy Seal da qualche anno..

Se questo salvataggio passerà alla storia per il numero dei volontari, tra cui una vittima,  e le difficoltà affrontate, lo farà anche per due altri motivi: i grandi passi compiuti nella tecnica e nella tecnologia subacquea, ma soprattutto per la solidarietà offerta da subacquei volontari, che hanno rischiato la loro vita in corsa contro il tempo in un ambiente da incubo senza aspettarsi nulla più di un semplice ‘Grazie.’

Aggiornamento:

sul sito della BBC, a questo linkhttps://www.bbc.com/news/world-asia-44761821 i nomi di altri cave-diver volontari, europei canadesi e australiani.




Se ti piace questo scritto potrebbero piacerti i miei libri:
l'ultimo è Io sono il Mare, e parla proprio di volontariato, ma per l'ambiente





https://www.amazon.it/IO-SONO-MARE-Claudio-Manao-ebook/dp/B071WNFFVS

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