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Federico Mana nuota con lo squalo Longimanus di Sharm |
Aggiornamentodel 5/818 - Ecco finalmente l'intervista completa a Federico Mana, campione di Apnea, pubblicata su il Corriere del Ticino 8/3/2012
"Ho nuotatato varie volte con quello squalo a Sharm el Sheikh"
‘Federico Mana nuota con lo squalo assassino di Sharm!’ è il titolo che Federico non vorrebbe mai leggere. Campione Italiano d’Apnea, il primo italiano ad essere sceso sotto i cento metri di profondità, Federico Mana davanti all’apparire ha sempre posto l’essere e il fare. Da una confidenza è nata l’intervista. M’interessava la sensibilità di un atleta e istruttore di yoga che scrive Mare sempre con la maiuscola.
Già nel 2008 un longimanus, pinna bianca oceanico, frequentava la piattaforma che usavate per gli allenamenti d’apnea, a Sharm el Sheikh…
A gennaio del 2008 io lasciai Sharm dopo averci vissuto per 5 anni, periodo nel quale avevo visto quasi tutte le specie di squali presenti in Mar Rosso ma non avevo mai incontrato un pinna bianca oceanico. Quando gli amici dell’Only One (team d’apnea con base a Sharm) mi raccontarono che sui campi di allenamento ogni tanto spuntava un pinna bianca oceanico, pensai: mah… forse lo hanno confuso con uno squalo seta.
Poi sei ritornato a Sharm…
Sì, per i Campionati Mondiali di Apnea AIDA, a settembre 2008. Lo squalo tornò a farci visita e nuotò in diverse occasioni tra le cime destinate all’allenamento di profondità. Era tranquillo e si muoveva lento e sinuoso. Gli apneisti, solitamente, hanno un rapporto con il Mare consapevole e armonico e quando qualcuno gridò: “c’è un pinna bianca oceanico sui cavi di allenamento!” gli atleti, invece di fuggire, arrivarono a frotte per osservare l’insolito ospite. Fu divertente e paradossale insieme. Naturalmente lo squalo si allontanava ogni volta.
Parliamo dell’esemplare responsabile degli attacchi?
Onestamente mi sono sempre chiesto quanto attendibili siano le testimonianze. In un contesto di aggressione, quindi di potenziale panico, è difficile essere tanto lucidi da riuscire a notare un dettaglio sulla pinna. In ogni caso, se così dovesse essere, posso affermare di aver nuotato tranquillamente diverse volte con lo squalo in questione. Dall’immagine più prossimale si può notare infatti la parte mancante sulla pinna dorsale.
Cosa hai pensato quando si sono verificati gli attacchi a Sharm?
C’erano stati un paio di casi precedenti, ma non amo sentenziare: ho sempre cercato di contestualizzare l’accaduto, cercare di comprendere perché un animale viene portato ad aggredire. Fatte le mie considerazioni ho pensato che la situazione fosse meno rischiosa di quanto annunciato dai media: infatti poco dopo ho organizzato un soggiorno con i miei figli a Sharm e sono andato in acqua con loro.
Cosa prova Federico Mana quando nuota con ‘quello’ squalo?
Federico nuota con uno squalo e basta, sa che lo squalo uccide se si interagisce erroneamente con lui. L’essere umano è molto pericoloso e distruttivo nei confronti dello squalo, non viceversa. Ma le persone hanno paura di ciò che non conoscono: è meno faticoso abbattere un animale invece di dedicare del tempo per cercare di conoscere le motivazioni che lo portano a certi comportamenti. Abbatterlo è un metodo sbrigativo per eliminare ciò che si ritiene un problema. Questo agire ci rende consapevolmente colpevoli. Spesso i media, per sensazionalismo, cavalcano l’ignoranza per vendere qualche copia in più, o per incrementare lo share. Paura, orrore e lacrime vendono sempre bene.
Il tuo approccio personale, invece?
Quando sono in Mare cerco di non dimenticare mai che sono io l’ospite, che devo adattarmi alle regole del Mare… così facendo penso sia difficile trovarsi in pericolo. Mi viene in mente
Shaun Ellis, ricercatore britannico: mentre elaborava un metodo per scoraggiare i lupi dal frequentare aree di potenziale conflitto con gli uomini, ha vissuto per 18 mesi con loro… e ne è diventato il capobranco.
Cosa c’è nel futuro di Federico?
Sto lavorando ad un progetto sul benessere operando su un principio di conoscenza di se stessi, penso infatti che ogni persona abbia già dentro di sé le soluzioni per ottenere salute e serenità, io sto cercando di protocollare degli esercizi che permettono ad ognuno di noi di conoscersi meglio, individuare i punti di forza, comprendere i limiti… e agire di conseguenza. A luglio uscirò con il primo libro sulla gestione del respiro e degli stati emotivi. Ho anche ideato un format televisivo sull’acqua che penso possa essere di grande successo.
Hai una emozione da regalarci?
T’immergi in profondità: intorno a te solo blu, blu infinito. In una sensazione di abbandono ti senti parte del tutto. Il tutto è infinito. Ma anche una piccola parte del tutto è infinita. L’essere umano è infinito.
Federico Mana campione d'apnea
SHARM EL SHEIKH -
20 MAGGIO 2011 - CNF 61 M
SHARM EL SHEIKH -
23 MAGGIO 2011 - CNF 65 M
"Dopo il 2010 di
relax ho deciso di ritoccare il record più datato che ormai reggeva dal 2007
ovvero quello in
Assetto Costante senza Attrezzatura.Questa disciplina
è la più dura ma è anche quella che ti permette
di capire
realmente le proprie abilità tecniche.
Ad ogni tuffo
dopo la faticosa risalita il mio pensiero andava a William Truebridge pensando
con massima ammirazione alla performance del suo Record Mondiale!"
SHARM EL SHEIKH - 15 AGOSTO 2009 - CWT - 100 M
"Il 15 Agosto
2009 ho realizzato un sogno....sono riuscito
finalmente ad immergermi ad una quota a tre cifre.Primo atleta
Italiano a raggiungere la quota dei 100 metri nella specialità in assetto
costante...
... mi sento al
settimo cielo, anzi al settimo abisso!"