5 mag 2023

il rapporto delle nazioni unite sul clima, anatre e rigagnoli


La battaglia per il clima non è ancora una guerra persa.

La mia battaglia contro il clima si limita all'osservanza di poche regole piacevoli e salutari, come il preferire la bicicletta, il treno, il bus ed un paio di scarpe comode a tutti gli altri mezzi di trasporto quando è possibile, ma lo scrivere è uno degli strumenti migliori che mi sono capitati tra le mani. Ed è proprio lo scrivere che mi ha portato su una spiaggetta poco frequentata in riva al lago. Ho appena stampato il rapporto dell'IPCC e voglio leggerlo. Con calma. All'aria aperta. Ho con me una matita, un taccuino, un evidenziatore ed un telefono per fare ricerche sul web. Scopro con sollievo che il telefono non mi servirà. Il rapporto è di una chiarezza apollinea, redatto in modo limpido, comprensibile e proseguo senza inciampo. So che a poco meno della distanza che mi separa da Lisbona sta infuriando una guerra atroce. Cerco di non pensarci, anche se sono convinto che quella guerra non sarebbe mai scoppiata se non fossimo stati così dipendenti dai fossili. Cerco di non pensare al fatto che tutta la storia moderna, almeno da WWII in poi, è una storia di spacciatori (di fossili) e di tossicodipendenti (la nostra società moderna) e che invece di cogliere l'occasione per smettere ci siamo rivolti a spacciatori più amichevoli. 

No, non voglio pensarci. 

Voglio concentrarmi e capire se la nostra civiltà ha qualche speranza. l dati sono allarmanti. Lo sapevamo già da tempo, tanto tempo, che un giorno saremmo arrivati qui. Quel giorno è oggi. Intanto mi godo la calura innaturale di un clima storpiato. 


La resa dei conti con il pianeta è qui, adesso. 

Inutile incazzarsi ancora, il fegato è stanco. Cosa possiamo fare? Ammesso che ci sia ancora qualcosa da fare. I tremila e passa ricercatori internazionali dell'IPCC non sono dei barricaderi, sono scienziati al nostro servizio. Il loro compito è fornirci dati e indicazioni vie d'uscita. Il sistema sta già collassando e chi prima negava adesso cambia versione e dichiara che ogni tentativo sarà inutile. Conosciamo. Non è più possibile negare il cambiamento, neanche tra gli elettori dell'Arkansas. Voglio sapere se abbiamo speranze. In ballo c'è la civiltà umana, che non finirà con un botto, ma con un lamento. Sì, siamo le teste impagliate di Eliot. Leggo che le rinnovabili a livello globale sono diventate smisuratamente competitive e che gli investimenti dei governi sono massicci e in una quantità che non ha precedenti nella storia umana.  Stiamo per estinguerci, non come specie ma come civiltà, ma tutto è ancora nelle nostre mani, come nel titolo dell'ultimo libro di  Frank Schätzing.

Grafici, statistiche, indagini, valutazioni. Alzo gli occhi e mi trovo circondato. Una mezza dozzina di anatre, germani reali, sta ispezionando i miei calzini, le mie scarpe, la camicia sull'erba. Chiudo il fascicolo e guardo il cielo limpido, é ancora giorno. 

Sì, siamo tutti nel rigagnolo ma alcuni di noi guardan le stelle.


Se avete voglia di leggere il mio riassunto del rapporto IPCC lo trovate su ImperialEcoWatch a questo link

https://www.imperialecowatch.com/2023/05/02/ipcc-report-guida-planetaria-contro-il-collasso-della-civilta-umana/