Se c’è un aspetto
del Lago Ceresio che confonde, è la distribuzione
dei suoi confini. Le sue sponde diventano italiane e svizzere a
intermittenza. A terra le dogane marcano il territorio, ma dall’acqua è quasi
impossibile capire dove inizia l’Italia, dove finisce la Svizzera. Qui, come in
pochi altri luoghi al mondo l’acqua dimostra di essere un bene che non conosce frontiere.
La pulizia delCeresio, ovunque si trovi la sponda, è sempre una festa con subacquei da
entrambi i Paesi. A Porto Ceresio la festa e la mobilitazione grazie all'impegno di GoDiving sono state imponenti. C’era
Seashepherd, c’erano ON e Spazzatura Kilometrica con Max Laudadio in persona, c'era As.Fo.Pu.Ce,
Associazione Fondali Puliti Ceresio, e molti altri. Il DAN e ScubaPortal hanno dato il loro patrocinio. Tantissimi i subacquei e i volontari di terra, muniti di guanti gentilmente offerti dagli organizzatori.
Per conservare
bisogna conoscere, e spesso le specie chiave non sono quelle che incontrano
i favori del pubblico. Nicoletta Riccardi, ricercatrice del CNR, ha rimarcato questo
giusto approccio durante la conferenza: “Laghi e mari: conoscerli,
tutelarli”, sabato sera, mostrandoci una ‘star’ in via d’estinzione ma con meno sex appeal dei
panda e dei cetacei: una cozza, la cui scomparsa potrebbe scatenare un effetto
farfalla nelle acque dei nostri laghi. Poi Nicoletta è sparita, si è dileguata come fanno i
biologi quando hanno campioni appena prelevati che li attendono in frigorifero.
A concludere, la presentazione di Seashepherd.
In onore di Seashepherd i
ristoranti locali hanno offerto piatti vegani. Il loro non è un
veganesimo da setta integralista, è un messaggio, un invito a riflettere e un
codice di comportamento da assumere ogni volta che gli attivisti vestono le insegne.
L’acqua era veramente
fredda, otto gradi e non c’era il sole. Stefano, subacqueo svizzero era giù con
la muta umida. Mi passa davanti sbuffando, mentre sono lì all’asciutto con il
secchio in mano pronto a recuperare detriti. “Sì… un po’ di freddo” mi dice dall’acqua, “ma non importa, spero che ci sia un bar qui vicino.”
Ho sentito un
paio di italiani dire ‘qui in Svizzera’. Forse venendo a Porto Ceresio non s’erano
resi conto di aver attraversato due dogane. È una zona dei confini labili, come
l’acqua. L’acqua è forse l’unico bene (dopo la birra) che non conosce frontiere e che accomuna tutti.
La raccolta è stata ingente e mostrata sullo splendido lungolago ai passanti esterrefatti. Speriamo che il messaggio sia passato e, come recita il comunicato di GoDiving, "che sia realmente arrivato a chi deve evitare di inquinare"
Per approfondire leggi qui sotto il comunicato stampa di GoDiving