posted by Claudio Di Manao | febbraio 15, 2014 | In "Dimmi del mare" di Claudio Di Manao, Home |
continua a leggere l'articolo su imperialbulldog.com >>>L’ Australia Occidentale è uno dei luoghi più interessanti del pianeta. Basta selezionare satellite su Google Maps, per capire perché. A ovest c’è il blu profondo dell’immenso Oceano Indiano, a est l’ outback riempie migliaia di chilometri d’un bel color deserto. C’è da immaginarsi che in un posto del genere le acque costiere siano incontaminate. E lo sono. Infatti i marcatori tipici degli ecosistemi sani, come i predatori all’apice della catena alimentare, ci sono. Gli squali possono abbondare solo dove l’ecosistema non è stato compromesso. Ma al governo del Western Australia i conti tornano in un altro modo...
foto: imperialbulldog.com
28 nov 2014
25 nov 2014
l'insostenibile longevità dei polimeri
Volevamo un
materiale indistruttibile e relativamente inerte, poco incline a
interagire chimicamente con alimenti e carburanti, e ci siamo riusciti: la
plastica dura cinquemila anni. Non c’è niente di più desiderabile per il
packaging o come rivestimento interno per contenitori usa e getta di cibi e
bevande, comprese le lattine d’alluminio. Tra le tue tasche, la tua automobile
e gli scaffali dei supermercati, il 90% di ciò che tocchi è di plastica. Anche
i rivestimenti della maggior parte dei mobili in circolazione sono di plastica.
Peccato che nessuno si sia preoccupato troppo di capire cosa sarebbe successo a
quei milioni di tonnellate di materiale indistruttibile una volta dismesso.
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5 nov 2014
l'oro del sinai
Ad un certo punto
l’ampia valle desertica si stringe e vedi una duna di sabbia dorata fra le
rocce di basalto bollente. I segni degli snowboard li vedi sempre, anche se non
ci sono in giro i ragazzi imbionditi dal sole che li hanno impressi sulla
sabbia. La polizia se se ne accorge li fa sloggiare, teme che quell’attività
bislacca possa interferire con l’esiguo traffico. Solo la forza del Khamsin, il
vento di fine inverno, riesce a cancellare le tracce del sandboard. Ed è così
che ti accoglie Dahab, che in Arabo vuol dire oro...
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27 ott 2014
benguela current
cape cross, namibia, claudio di manao |
Al mattino
presto, a Walvis Bay, il mare si perde nella nebbia. Sulla stessa latitudine,
dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, c’è Rio de Janeiro. Walvis Bay, è in
Namibia. Il suo nome viene da una storpiatura imposta dai vari passaggi di
sovranità: inglese, tedesca e poi afrikaans. Vuol dire Baia delle Balene. E
come il sole si alza, il mare emerge dal quadro e vedi un fiume scuro, immenso.
E’ la corrente del Benguela, una striscia nera che nasce nelle profondità
gelide dell’Antartide. Nel suo cammino verso nord la corrente si arricchisce di
nutrienti raccogliendo residui di carcasse ed altri minerali da fondale
oceanico ed è la corrente oceanica più densa e pesante del pianeta. Poi, al
largo del Sud Africa e della Namibia, viene su, in superficie. E’ l’effetto dei
venti costanti che spirando dalla costa verso il largo spazzano l’acqua di
superficie verso est, verso il Brasile, pompando in superficie l’acqua più densa e fredda
come dal fondo di un pozzo. Allora la forte luce del sole
interviene ed il fitoplancton fiorisce rigoglioso, attivando così la rete
alimentare del braccio di mare più pescoso del pianeta. E ti spieghi perché,
malgrado la latitudine tropicale e l’immenso altipiano desertico alle tue
spalle, quel mattino in porto sei vestito come per andare a castagne nel sud
delle Alpi.
cape cross otaria orsina |
I catamarani che partono da Walvis Bay, tra immensi cargo e navi
appoggio, superano i reticolati dei vasti allevamenti di ostriche e puntano
verso le saline, dove vive una fitta colonia di otarie orsine del Capo, fenicotteri,
ed è facile incontrare piccoli gruppi di delfini tursiope, ma anche il
lagenorinco scuro, un piccolo cetaceo dalla livrea intensa, simile a quella di
un’orca marina, che frequenta le acque australi, tra la Nuova Zelanda e
l’Africa. E’ tra giugno e novembre che si verificano gli incontri con delle
vere star: in quel periodo le megattere o balene franche australi, attratte dal
plancton che nell’inverno australe fiorisce sempre più a nord, incrociano le
acque antistanti Walvis Bay. Ma i veri protagonisti di quella costa ricca e
difficile sono le otarie. Le otarie non mancano mai di curiosare festose,
intorno alle canoe, ai bagnanti, ai catamarani. Attratte da un’aringa o
soltanto da affettuosa curiosità.
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16 ott 2014
sei uno squalo sociale?
Ho sempre sospettato che squali e felini avessero molto in comune. Schivi per natura, squali e felini odiano il rumore e i posti affollati; se si avvicinano guardinghi è perché possono resistere a tutto tranne alla curiosità...leggi tutto su: ImperialBulldog
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1 ott 2014
sud dell'egitto, da luogo di frontiera a ultima frontiera dello sport
Tutto iniziò più di quindici anni fa, quando un gruppo di investitori kuwaitiani decise di sganciarsi dal solito petrolio, che con la ricchezza portava anche un sacco di problemi: costruire alberghi e aeroporti in Mar Rosso è più divertente che posare oleodotti. A New York le Twin Towers erano ancora in piedi e la prima industria del pianeta era ancora il turismo che, in Egitto, cresceva a vista d’occhio.
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16 set 2014
il whale watching va regolamentato
L'eccessiva
presenza di imbarcazioni causa spesso collisioni con queste creature del mare
GLASGOW - Sarebbe
un destino beffardo quello dei cetacei, tra le creature marine più amate dal
grande pubblico, se proprio il whale-watching, una delle forme di turismo
maggiormente rispettose dell'ambiente, contribuisse definitivamente alla loro
estinzione. Eppure nell'agosto scorso, scienziati dell'International Marine
Conservation Congress (IMCC) a Glasgow (GB), hanno dimostrato che quelle
escursioni in barca per osservare le balene, oltre a provocare collisioni con i
cetacei, influenzano pericolosamente le loro abitudini. Da 4 milioni '90/91,
nel 2008 (ultimi dati completi) gli appassionati di whale-watching sono saliti
a 13 milioni, per un giro d'affari stimato sui 2,1 miliardi di dollari
americani...
di claudio di manao
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3 set 2014
squali da spiaggia e 5 fatti veri su di loro
Quest’estate i media italiani si sono comportati con equilibrio sul tema: l’avvistamento di squali sulle rive italiane, infatti, è stato affrontato più con ilarità per i bagnanti terrorizzati ma ben all’asciutto in spiaggia che con il solito sensazionalismo. I video mostrano gli squali in atteggiamenti ben diversi da quelli che ci si aspetta da un mostro interessato ad attaccare la preda, e l’idea che chiunque può essersi fatto nel guardarli è che l’animale fosse disorientato in acque basse, vista anche la concentrazione di mozziconi di sigarette, angurie, creme solari e fluidi corporei di vario genere. Così l’allarme squalo, è stato passato più spesso come curiosità per l’avvistamento che come incubo dell’estate.
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29 ago 2014
una nuova pagina per sharm
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17 ago 2014
sharm el sheikh - il mare dopo la rivoluzione
Ogni volta che torno a Sharm el Sheikh ho la sensazione che un altro me stia continuando a vivere laggiù una vita parallela. Con il sole che cala alle spalle, l'isola di Tiran la vedi rossastra, sospesa tra un mare blu ardesia ed un cielo carta da zucchero. E se sei in mare nello stretto quella è l'ora in cui incontri sicuramente i delfini.
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31 lug 2014
vacanze al mare? meglio se sostenibili
Strade intasate dal
traffico, spiagge affollate, approdi gremiti di barche. Questo è un po’ lo
scenario che le località di mare offrono puntualmente nel pieno delle vacanze
estive. Ci si potrebbe anche domandare quanto: andiamo a pesare noi sull’ ecosistema
marino? L’impatto del turismo sembrerebbe pesante, a prima vista, ma lo è solo se
mancano certe condizioni. In realtà il turismo è spesso in grado di generare
introiti extra che gli enti locali non potrebbero ricavare altrimenti, permettendo
la creazione ed il mantenimento di aree protette e di strutture in grado di
salvaguardare l’ambiente. ...
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30 lug 2014
sharm - cartolina dal mare perfetto
Saranno forse le
dieci del mattino e sulla parete di Shark Reef, a Ras Mohammed, sull’estremità
sud del Sinai, siamo gli unici subacquei. Già
a 5, 10 metri, lungo la parete infiocchettata da sgargianti coralli
soffici troviamo la solita nuvola di azzannatori, poi i carangidi… i
barracuda. E’ veramente strano essere gli unici subacquei, sette per
l’esattezza, in una delle immersioni più belle e più famose del mondo. Per
trovare certe condizioni sei anni fa dovevamo alzarci al mattino presto ed
uscire in barca con il sorgere del sole.
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2 lug 2014
subacqueologia ebook per nina - intervista a claudio di manao
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29 giu 2014
viaggio nel futuro: gli oceani dopo l'acidificazione
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20 giu 2014
coral farmers - articolo
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6 giu 2014
pascal lecocq - infiltrazioni - ScubaZone15
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3 giu 2014
barriere coralline e scilla - segnalo due articoli
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23 mag 2014
un libro per nina
- Subacqueologia,
- guida alla identificazione dei subacquei
Aggiornamento: questo libro non è al momento disponibile né in versione cartacea né digitale. La sua ri-edizione è in cantiere
- è ora disponibile anche in formato digitale su Amazon! una edizione speciale per una bimba speciale: i proventi andranno direttamente sul conto di Nina per sostenere le numerose visite, gli interventi, le cure gli spostamenti
- Subacqueologia è un libro di:
- Claudio Di Manao
- prefazione: Massimo Boyer
- leggi la presentazione su Scubaportal.it
- scaricalo da AMAZON e... Grazie!
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16 apr 2014
calamari giganti negli abissi neri
"Lo diceva Melville che in mare c’erano un sacco di bestiacce grosse e dal brutto carattere, ed i vecchi marinai mescolando i racconti con ampie dosi di rhum finirono con l’appioppare le caratteristiche di un mammifero, quali sono balene e capodogli, a un cefalopode.
Arriviamo a Verne e il Kraken é l’unica creatura in grado di affondare il Nautilus. Ovviamente, il mostro, ci prova.
Dopo un feroce corpo a corpo i marinai del Capitano Nemo sconfiggono il mostro tentacolare. Una lotta incessante, quella dei marinai contro i mostri marini. Siano essi famelici squali o innocenti balene, la lotta non si ferma mai. E’ come se il mare da solo non bastasse a descrivere il disagio che un uomo può provare su rotte d’altura. E’, come già suggerito, una lotta tutta interiore dell’uomo che si confronta con la vastità del blu, il colore dell’inconscio."
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15 mar 2014
Subacqueologia - il mio nuovo libro - all'EUDI
manuale portatile per organismi marini
in collaborazione con: ScubaPortal
“Chi è quel subacqueo là? Ommammamia, chissà come la pensa, chissà cosa fa, cosa combina!” (cit.)
Subacqueologia è un manuale concepito per aiutare subacquei e divemaster, ma anche pesci e coralli, a identificare quegli strani individui che si aggirano in barca, al diving e sotto la superficie. Impariamo quindi a riconoscerli da usi e costumi strampalati, attrezzature improbabili, da malfunzionamenti tipici ed annotiamoci bene le eventuali controindicazioni.A ognuno il suo, direbbe Marco Daturi di Scubaportal.it, che ha pazientemente recuperato gran parte degli scritti ora parte di quest’ opera, frutto di faticosissimi studi condotti tra barche, coralli e bar di mezzo mondo.
Una breve storia di questa nuovissima avventura della scienza, che ruba a Darwin quanto ad ‘Asterix’ , ci introdurrà subito nel mondo preferito, quello subacqueo, offrendoci il privilegiato punto divista dei ‘Figli di una Shamandura.’Numerose perfide illustrazioni enfatizzano tutti i difetti peculiari delle varie specie.Con questo manuale Claudio Di Manao si conferma non già scrittore di nicchia, ma di sub-nicchia. Di nuovo, saranno proprio i subacquei professionali erranti ad apprezzare di più questa nuova fatica, ancora più settoriale che mai.
Prefazione di Massimo Boyer.
edizione limitata
testi, lay-out e disegni di Claudio Di Manao
tutti i diritti ferocemente riservati
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11 mar 2014
palombari ciclisti pedalano nel western desert
Il deserto per noi figli di una shamandura è luogo ideale di scorribande ma anche fisiologico hideaway dove assetti agghiaccianti, turisti pericolosamente fuori posto e il tunzi-tunzi del Pacha faticano a raggiungerci.
Nel deserto ci siamo riuniti, stavolta decisi ad attraversarne un pezzetto in sella alle mountain bike.
Chi in forma, chi fuori forma (come me, per esempio) ognuno è deciso a fare il pieno di quell'energia antica e misteriosa che solo il deserto sa custodire.
Inseguiti dai chili di troppo e da una banda di fameliche Toyota, abbiamo affrontato uno dei luoghi più magici del pianeta: il Western Desert.
Ce n'erano - eccome se ce n'erano - di più bravi e in forma di noi, noi che sbuffavamo in sella a pesanti cancelli su misere ruote da 26". Mentre gli altri volavano sulla sabbia, noi affondavamo ansimando, o procedevamo a piedi.
Difficile non cedere alla comoda ombra delle Toyota che ci tallonano minacciose e a passo di lumaca. Il mio.
Essere gli ultimi significa sbuffare nella calura e seguire le tracce degli altri. Non è difficile capire quali sono quelle del nostro gruppo: in giro in bicicletta nel Western Desert non c'è mai andato nessuno prima di noi.
Poi, però, le impronte sottili svaniscono. Anche le Toyota sono sparite.
Ci accorgiamo di esserci persi nel deserto, e subito il terrore si dipinge sui nostri volti:
Il deserto, come l'immersione, ci estranea dal chiacchiericcio quotidiano, curando quella sottile vertigine che noi palombari avvertiamo quando ci portano all'IKEA. Allora il silenzio assordante risveglia la nostra segreta e inesplorata, vena profetica. Si configura il rischio di 'trasfigurazione mistica'.
la solitudine del palombaro fotografo tra le biciclette dormienti |
Niente paura. Da oltre 5000 anni proprio questi luoghi offrono, contro i rapimenti in cielo alieni e divini, la più solida delle ancore di salvezza.
La birra.
STELLA
da consumarsi preferibilmente nelle oasi
se vuoi un resoconto più serio clicca qui
se le cose serie non ti interessano non cliccare niente, resta su questo blog
22 feb 2014
abyss - infiltrazioni: su ScubaZone n° 13
Il buio è quello degli
abissi in fondo alla Fossa di Cayman uno dei punti più profondi dell’Oceano
Atlantico. Laggiù un sommozzatore configurato come un astronauta in passeggiata
spaziale incontra quello che sembra un gigantesco ctenoforo, un 'coso' che emana rivoli di lucette natalizie.
Sottomarino sovietico dissimulato in chiave frou-frou?
Sottomarino sovietico dissimulato in chiave frou-frou?
Mostro marino?
Nave aliena?
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15 feb 2014
quando lo squalo tigre ti salva la stagione
6 feb 2014
in migliaia contro le misure antisqualo - video
In migliaia contro le misure anti-squalo
In Australia Occidentale proteste in aumento - GUARDA IL VIDEO
PERTH (AUSTRALIA) – Tra le 6.000 e 10.000 persone si sono radunate sulle spiagge di Perth per protestare contro le misure adottate dal governo, che mirano a uccidere qualsiasi squalo di più di 3 metri di lunghezza, che si avvicini a meno di 1 chilometro dalla costa.
"Siamo subacquei, siamo surfisti o semplici nuotatori
Noi conosciamo i rischi, noi amiamo l'Oceano!
Non toccate gli squali!"
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31 gen 2014
squali e paura del blu come perdita dell'identità - da imperial bulldog
"Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te." (Friedrich Nietzsche)
L’acqua è limpida e invitante. Il fondale di ciottoli bianchi scende piano verso il blu che più blu non si può. A un certo punto il fondale precipita. Resta soltanto il blu intenso. I raggi del sole sprofondano danzando, lame tremolanti che spazzano l’abisso. Si perdono. Quel blu non è il cielo solcato da nuvole, né il vuoto spazio siderale attraversato da remoti corpi celesti: quel blu è un contenitore. Brulica di vita in ogni suo strato. Qualcosa t’inquieta... continua a leggere >>>
Da Nietzsche a C.G.Jung, a faccia a faccia col blu, un percorso interiore fitto di squali
su imperialbulldog >>>
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30 gen 2014
scubaportal: 10 anni da delfini - intervista a marco daturi
radio bubbles: marco daturi è il terzo da sinistra |
Un fenomeno che compie dieci anni in questi giorni.
Questo fenomeno non riesco a scinderlo dal suo
fondatore: Marco Daturi. Dietro ScubaPortal non c’è un consiglio di
amministrazione, nè una strategia aziendale, c’è un uomo con le sue passioni, un tipo vulcanico, creativo, indipendente, geniale. Uno che inventa cose come 'radio bubbles'
Marco, come ti descriveresti a chi non ti conosce e non ha mai sentito
parlare di te né di ScubaPortal?
-Sono un ‘normale’ quarantenne che si divide tra casa
e lavoro e dedica il pochissimo tempo libero alle passioni tra cui la subacquea,
la fotografia, la natura e lo sport.
Vediamo se
ricordo bene, all’inizio c’era il forum di Poverosub.com, era il 2003, giusto?
-Si, Poverosub è nato nel 2003 dopo nove mesi di gestazione sul mio sito
personale. Poi nel 2004 abbiamo pubblicato ScubaPortal. L’idea è venuta dalla
voglia di far crescere il sito Poverosub che era inizialmente stato creato come
qualcosa di goliardico ma aveva ambizioni più grandi.
Quale è stato
il dettaglio del big plan senza il quale non ci sarebbe stato il ‘sì, partiamo!’ per ScubaPortal? Quanto
è stato determinante il numero di iscritti al forum?
-Il forum era ancora piccolo quando è nato ScubaPortal ma avevamo deciso
di creare un sito nuovo perché il nome ‘Poverosub’ ne avrebbe connotato
l’immagine in modo distorto; infatti la prima associazione era di natura
economica mentre il termine ‘povero’ era un riferimento agli sbattimenti di noi sub per andare sott’acqua,
soprattutto in inverno, e che mai faremmo senza una grande passione.
Quante ore gli dedicavi,
o gli dedichi, al giorno?
-Tante, a volte troppe. Difficilmente potrei dedicarne di più. Ci sono settimane
in cui non ‘stacco’ perché da idea nasce idea e spesso finisco per cadere in un tunnel che mi tiene mentalmente
legato per molti giorni. Per fortuna ora abbiamo alcuni collaboratori fissi
altrimenti sarebbe impossibile gestire tutto da solo. In particolare sono nel
team Sara per la parte tecnica, Stefano per i server, Francesca per la grafica,
Massimo per ScubaZone, Laura per ScubaShop, diversi moderatori per il forum e
naturalmente molti contributors.
Qual’ è stato
il momento più bello per te e ScubaPortal?
-Ci sono stati molti momenti. Uno in particolare è stato quando un gruppo di studenti di una nota
Università della Comunicazione ha
osservato e analizzato ScubaPortal come ‘fenomeno’ di successo e l’ha presentato per la propria
tesi con questa premessa:
"... la rete non è l'Eldorado per le aziende, e non tutte quelle nate su e
con Internet hanno fatto fortuna, anzi. Noi abbiamo scelto una società che in
Internet ha ottenuto ottimi risultati, diventando la prima community on-line
per importanza e numero di utenza dedicata ad appassionati di subacquea: ScubaPortal.it. E' questo il caso che analizziamo per capire meglio il funzionamento del
marketing in rete. Questa è la storia di un successo”
Sono ben consapevole che ScubaPortal sia qualcosa di molto piccolo nel mare del
web e proprio per questo mi ha fatto piacere che avessero scelto il nostro sito
come caso da studiare.
E quello più
difficile?
-Il passaggio dalla prima versione in asp a quella attuale in php. E’ stato
un lavoro lungo, delicato e noioso ma andava fatto.
Hai mai pensato di mollare
tutto?
-No, mai. Mi piace quello che faccio e che ho fatto. So che si può far
meglio e lavoro in questa direzione. Mollerei l’Italia per come ci stanno
trattando i politici ma ScubaPortal continuerei a gestirlo, magari da una
postazione al caldo vicina al reef.
Ti giro il più grande tra i dilemmi odierni sull'informazione: come si fa a
mantenersi equilibrati ed attendibili quando ci sono in giro gli sponsor?
-Penso che lavorare col buon senso sia sempre la cosa migliore, nella vita e
nel lavoro. Naturalmente, oltre al buon senso, qualche volta una tutela
maggiore può essere di aiuto. Noi abbiamo sempre cercato di mantenerci ‘super
partes’, di essere seri in quello che facciamo e di comportarci correttamente e
su questa strada continueremo.
Secondo te, qual
è il messaggio di ScubaPortal che è passato e ha colpito una così grande fetta
di pubblico?
-Chi ci segue da molti anni penso possa riconoscerci di aver sempre trovato
un posto utile e piacevole dove poter leggere ma anche dialogare di
subacquea con gli altri.
A proposito: quale
percentuale in numeri?
-Parlare di percentuali e statistiche è
sempre difficile soprattutto perché ancora non sappiamo quanti sono i sub in
Italia ma si sentono numeri di tutti i tipi. Un dato statistico di una recente
analisi effettuata da una dottoressa di La Sapienza ha visto ScubaPortal
seguito dal 92% dei circa duemila intervistati. Una percentuale che ha sorpreso
anche noi.
Poi nasce
ScubaZone, nettamente un magazine, molto meno portale, ma con un blog
d’informazione. Come convivono ScubaPortal ed il blog di ScubaZone?
-ScubaZone è nato prima come magazine e poi rinato nel 2014 come
portale-blog che si affianca a ScubaPortal come qualcosa di diverso che lo
completa con il blog ma anche altri strumenti tra cui, molto apprezzato, il
“calendario della subacquea”.
Quali sono i
tuoi obiettivi per ScubaPortal nei prossimi anni?
-Un obiettivo -work in progress- è di allargare le collaborazioni a livello
internazionale. E’ un percorso non semplice e fatto di piccoli passi. A parte
questo presto presenteremo un’altra novità, molto artistica. Abbiamo inoltre
cominciato i lavori per ScubaPortal 3.0 che verrà pubblicato il prossimo anno.
Chi vorresti
ringraziare?
-Intanto ringrazio te per questa opportunità e il tempo che mi stai
dedicando.
Parlando di ScubaPortal sono moltissime le persone che ringrazio: i moderatori e lo staff, gli sponsor e i partner, i contributors fissi e quelli occasionali, i nostri affezionati visitatori e gli amici del forum, tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo.
Parlando di ScubaPortal sono moltissime le persone che ringrazio: i moderatori e lo staff, gli sponsor e i partner, i contributors fissi e quelli occasionali, i nostri affezionati visitatori e gli amici del forum, tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo.
Una frase
d’augurio, un motto per chi ci legge?
-Lascia perdere se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Tieni d'occhio
la bottiglia.
Ed una canzone?
-Naturalmente l'Inno dei Sub scritto da un tal Claudio Di Manao da cantare sulla base di Azzurro di
Celentano. E’ un must e
dovrebbe essere insegnata ai corsi!
Grazie Marco,
per il tuo tempo e per quello che hai fatto e stai facendo per la subacquea in generale, per la tua passione.
Questo lo dedico a te e ai tuoi sforzi, ma soprattutto alla subacquea italiana per restare viva.
Un augurio. Start Anew!
Un augurio. Start Anew!
enjoy
leggi anche: http://scubaportal.it/la-storia-di-scubaportal.html
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17 gen 2014
l'odore del mare
Il cielo è un tappeto rovesciato e le mani sui binocoli proteggono le lenti dalla salsedine. Con la bassa marea l’odore è più forte. Allora chiudo gli occhi e cerco l’attimo in cui l’odore del mare diventò memoria, evocazione pura, scintilla che precede la parola.L'Odore del Mare - leggi tutto>>>
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