Nuova vita per lo squalo martello
I delegati CITES, a Bangkok, l'hanno inserito tra le specie protette in assoluto
"A Bangkok ha vinto il mare!", titolavamo un paio di settimane fa sulla Fattoria (vd suggeriti) mentre la nostra Beatrice Jann seguiva, in diretta, i lavori dei delegati della CITES...
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Così, come spesso accade quando vogliamo sapere di "cose di mare", ci siamo rivolti a Claudio Di Manao che di squali martello - in particolare di squali martello smerlati - ne ha visti a più riprese. E lui, con quello stile inconfondibile, sulla Fattoria in edicola il 28 marzo, ci porta nello Stretto di Tiran. "Lì - racconta il nostro scrittore di mare - con la bassa marea, le acque del Golfo di Aqaba defluiscono verso sud. E’ un respiro infinito, costante, che pompa vita e nutrienti. Il reef di Jackson è proprio lì in mezzo allo Stretto, in faccia al flusso della marea che scende verso il più ampio Mar Rosso. Lì, dove la corrente si spacca, tra giugno e ottobre e con la luna piena, li vedi. Per farlo devi essere un sub un po’ esperto ed anche fortunato. Si fluttua a venticinque metri di profondità senza riferimenti visivi, nel blu come nell’inconscio. Lì la mente disegna di tutto. Si resta immobili ad aspettare che arrivino, forse attratti dai campi elettrici emessi dai nostri organismi. Le ampolle di Lorenzini sono dei sensori che permettono agli squali, ma soprattutto ai martello che ne hanno in abbondanza, di rilevare impulsi e campi elettromagnetici. Come da copione ecco le due sentinelle (...)". Il resto... sul giornale.
m.c
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