2 mar 2016
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13 feb 2016
Come farsi pungere dalle specie marine - e far parlare i giornali di quanto la subacquea sia pericolosa
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Nel post precedente abbiamo affrontato gli aspetti del farsi mordere dalle specie marine. Parlavamo quindi delle specie coi denti. Ora invece rivolgeremo lo sguardo (e le nostre migliori intenzioni) alle specie dotate di spine, aculei, nematocisti, ghiandole velenifere e organi elettrogeni.
Insomma animali in grado di bruciare, urticare, avvelenare, folgorare.Scoprirete che farvi pungere è estremamente più facile che farvi mordere.
In sostanza: tra una cubomedusa e un o squalo toro... non c'è paragone!
Come iniziare. Il nostro consiglio è quello di allenarvi con le specie che non si muovono. Tutti i coralli urticanti sono stanziali, anzi immobili.
Potete cominciare con loro.
Le migliori soddisfazioni aspettatevele da lui, Millepora dichotoma, è quello che vi darà più certezze ed immediate bruciature. I suoi nematocisti, a seconda della superficie colpita, producono ustioni anche di grave entità. Per ottenere il minimo risultato è sufficiente toccare il corallo, che si trova un po' ovunque ma soprattutto in cima ai reef e sulle catene delle boe. Potete anche muovere le braccia mentre cercate di mantenere una sorta di assetto, aggrapparvi alla barriera per fare una foto, ma anche passeggiare senza scarpette da reef (quelle consigliate dall'agenzia di viaggi) sulla barriera, fare surf con la bassa marea etc.
Potete cominciare con loro.
Corallo di fuoco
Agli intenditori
consigliamo di rotolarsi sopra un corallo fuoco senza protezioni di sorta.
L’ulcerazione prodotta costituirà un’ottima porta d’ingresso per infezioni e gravi malattie. Se poi vi piace frequentare posti lerci e infestati da mosche (posti che spesso si associano ai coralli fuoco) potete stare tranquilli che una magnifica setticemia non ve la leva nessuno!
Il record della creatività ce l'ha un russo. L'ho visto io mentre nascondeva un pezzo di corallo di fuoco nel costume da bagno!
consigliamo di rotolarsi sopra un corallo fuoco senza protezioni di sorta.
L’ulcerazione prodotta costituirà un’ottima porta d’ingresso per infezioni e gravi malattie. Se poi vi piace frequentare posti lerci e infestati da mosche (posti che spesso si associano ai coralli fuoco) potete stare tranquilli che una magnifica setticemia non ve la leva nessuno!
Il record della creatività ce l'ha un russo. L'ho visto io mentre nascondeva un pezzo di corallo di fuoco nel costume da bagno!
L'episodio è descritto ampiamente in Subacquei Cattivi, che vedete a fianco.
Rotolarsi tra meduse e altri idrozoi può portare a risultati grandiosi!
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Tampabay journal |
Tra gli esseri più velenosi vi segnaliamo volentieri la Physalia physalis, nella foto in apertura dell'articolo. Detta anche medusa portoghese, ha meravigliosi tentacoli che, se allungati, possono arrivare fino a 50 metri! Questa medusa è in realtà una magnifica colonia di velenosissimi polipettini. Piccoli ma tutti stronzissimi, tutti capaci di secernere una vasta gamma di veleni (ben dieci veleni diversi!) per molti dei quali non esiste ancora un antidoto.
Lasciatevi quindi avvolgere dai lunghi tentacoli filamentosi come da un morbido boa di piume di struzzo. Questa splendida creatura vive vagando sulla superficie di quasi tutti i mari e, con un po' di fortuna e di costanza, potrete incontrarla anche voi. Soprattutto in giornate di calma. Una volta avvistata agitatevi e rotolatevi sotto la sua parte galleggiante, dove si dispiegano interminabili tentacoli. Lasciatevi quindi avvolgere, lasciatevi sopraffare da ben dieci veleni diversi, avvoltolandovi per bene prima a destra e poi a sinistra. E se qualcuno si avvicina con dei guanti di gomma o con dell'acqua calda , mandatelo affanculo e godetevi il veleno in tutte le sue nuance più seducenti.
Ma la vera manna per chi vuol farsi veramente male manipolando gli idrozoi è la cubomedusa.
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da non fare: i guanti! |
Lasciatevi stregare dalla carezza del mare sulla pelle nuda 7 o 10 giorni dopo il plenilunio ad Anauma Bay, Hawaii. Oppure lasciatevi avviluppare dalle acque cristalline di un giorno di calma tra ottobre e maggio nel nord dell'Australia, attendendo il tocco sensuale di finissimi tentacoli lunghi fino a tre metri. Rotolatevi senza fiato nelle voluttuose spire della cubomedusa. L'antidoto c'è, ma difficilmente farà in tempo a salvarvi. E anche se qualcuno s'avvicina con dell'aceto, mandatelo affanculo e godetevi la perfetta architettura di un attacco chimico ben pianificato al vostro sistema nervoso centrale in tutte le sue incredibili sfaccettature. La morte sopraggiungerà in pochi minuti, e lo farà in una cornice tropicale, veramente esclusiva.
Pesci pietra e scorpioni
Le torpedini
IL TOP
Lo pubblicherò presto
perché merita un discorso a parte
NB: qui come sempre
tutte le foto di proprietà oppure di pubblico dominio (come espressamente dichiarato dai proprietari)
leggi anche - come farsi mordere
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10 feb 2016
come farsi mordere dalle creature marine
Cari amici subacquei, ma anche poveri snorkelisti, in questa prima parte, come potete intuire già dal titolo, affronteremo un argomento a voi caro: come farsi ferire dagli animali acquatici coi denti; di quelli con aculei e nematocisti parleremo in seguito. Fare semplicemente un bagno, una nuotata o un’immersione difficilmente, potrà aiutarvi a a raggiungere il vostro scopo. Esamineremo qui e a fondo le tecniche e le condizioni che possono portarvi alla realizzazione del vostro sogno.
A detta di (quasi) tutti i biologi marini e della maggior parte degli operatori del settore il sistema migliore per farsi mordere da un animale acquatico è quello di infastidirlo, maneggiarlo senza il suo consenso. O anche col suo consenso. Segue a ruota il tentativo di dargli da mangiare, il famosissimo feeding! Cosa può succedere se cercate di; acciuffare, manipolare o palpeggiare un cane o un gatto randagi che incontrate per strada? Potreste essere morsicati. Nella maggior parte dei casi questi teneri animaletti se infastiditi mordono, quindi siate fiduciosi: anche l’animale acquatico si comporterà allo stesso modo.
Parola chiave, interagire!
Chiunque avvicinandosi alla vita acquatica con l'intento di interagire timidamente con l'animale, lo fa cercando di rimediare un piccolo morso. Lo fanno con un approccio gentile, fatto di sguardi, carezze, rispetto, cercando l’approvazione dell’animale. State tranquilli che prima o poi verranno morsi anche loro. Infatti il motivo principe che spinge l’animale a mordere è la paura; se spaventato morde anche il barboncino della zia Tilli. La buona notizia è che la maggior parte degli esseri acquatici sono molto più cacasotto di quelli terrestri che conosciamo noi, quindi sono portati a mordere più spesso! Vivono nel terrore. Vivono in una specie di foresta, di savana a tre dimensioni, dove se giri l’angolo sbagliato, o ti porti alla quota sbagliata (ma anche se ti fai i cazzi tuoi immobile facendo finta di essere un corallo) ti mangiano. Arrivano da tutte le parti: da sopra, da sotto, davanti e di dietro. Peggio di New York precipitata nell’apocalisse zombie, o nella casa piena di ragni mortali di ‘Aracnofobia’; tanto per dare l'idea di quanto sono spaventati gli animali acquatici. Quindi le chances di farsi mordere anche con un approccio gentile sono all'altezza delle aspettative. Se messa alle strette anche nonna tartaruga è in grado di regalarvi un gran bel morso.
E come rinunciare al morso di un magnifico squalo toro, dopo una corrida subacquea? il Carcharhinus leucas è un soggetto eccezionale, da coccolare o disturbare per un attacco memorabile: secondo in classifica solo al longimanus. Insomma, il bianco in confronto a questi due è un agnellino.
Immagino che qualcuno di voi voglia iniziare a farsi mordere, carezzando o infastidendo, specie più piccole e meno dannose. Questa scelta potrebbe apparire propedeutica, ma in realtà è solo poco coraggiosa: se l’obiettivo è un vero morso, un pesce sergente o una murenina bianca non conducono risultati rilevanti, né arricchiscono il bagaglio tecnico. L'atteggiamento intellettualmente onesto da tenere è quello di puntare direttamente al morso doloroso, sanguinolento, pericoloso per la vita stessa, un atto possibilmente compiuto mentre si sta dimostrando la propria superiorità sul pesce. Va da sé che l’allenamento con specie piccole e non letali è superfluo, come sanno tutti, ma proprio tutti i divemaster alfa. Non è solo manifestando grande carisma sul selvatico che ci poniamo sul piedistallo della specie eletta e dominatrice del globo terracqueo!
L'aspetto eroico e che restituisce la giusta dignità etica e carismatica all'Uomo insignito da Dio come dominatore del pianeta, e qui rappresentaato a pieno titolo nel divemaster alfa, è il feeding Per quanto possa sembrare immeritato, l’essere addentati mentre si dà da mangiare agli animali pericolosi, lo ribadiamo qui, ha una valenza eroica e rappresenta la summa delle doti del divemaster alfa. Mentre nella manipolazione e nell’infastidimento volontario (fisico o territoriale) del soggetto marino ci si può anche aspettare una reazione di non gradimento, nel feeding no. Nel feeding ci si aspetta gratitudine, fusa e lealtà. Per vostra grande fortuna, ma anche per la gioia di coloro che s’immergeranno dopo di voi nelle stesse acque (siano essi sub o poveri snorkelisti) le cose non andranno così. Secondo le statistiche i padroni morsi dal cane mentre gli porgono un biscotto non sono pochi, e quelli che non sono i padroni del cane sono ancora meno pochi, cioè molti di più, rispetto a di quelli di prima. Bene: chi non è mai stato morso da un cane, anche debolmente, mentre gli passava un biscotto? Il morso di uno squalo, per vostra sorte, è indimenticabile. I suoi denti sono fatti per penetrare la carne come dei bisturi ed il suo riflesso condizionato gli impone di scuotere la testa, anzi: il corpo intero mentre morde. Questo insieme di fattori comporta un’entusiasmante perdita di tessuti con sbuffi di verdissimo sangue. No, lo squalo non è velenoso: è il vostro sangue che sott’acqua diventa verde. Ma il danno non finisce qua: col feeding potete tramandare la possibilità di essere morsi anche agli altri, quelli che verranno dopo di voi. Nel dar da mangiare agli squali li abituerete alla presenza di umani. Come avevamo detto all’inizio, le specie marine sono ovviamente molto cacasotto. Le specie come gli squali lo sono un pochino meno, ma lo sono anch’esse. L’idea geniale nel feeding è quella una specie pericolosa a vincere la timidezza. A dar da mangiare agli squali il morso da ospedale è garantito! A meno che non indossiate una shark-suite, facendo cadere lo scopo del vostro viaggio, dei vostri tentativi.
L'esempio da imitare e il cubano a mani nude. Godetevi, con una punta di sana invidia, il successo ottenuto dal divemaster qui sotto.
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1 feb 2016
30 gen 2016
I 10 pesci più brutti
In mare ci sono pesci brutti?
Sì
Ecco a voi la Top 10 della bruttezza ittica!
1 - Lampreda
Non è un mostro spaziale, né uno strumento per triturare rocce diamantifere, è un pesce. Che però, brutto com'è, non può fare a meno di entrare nel ruolo di brutto: si attacca agli altri pesci e li dissangua. Protagonista di un celebre racconto di Hodgson: 'L'Orrore del Mare'.
2 - Pesce pietra
Ebbene sì: quest'ammasso di verruche e spine velenose, questo coso brutto che fa finta di essere un sasso è un pesce. Pietra. Se vi punge potreste lasciarci la buccia. E' il più convincente paladino del reef. Avete presente quando in barca vi diciamo di non toccare niente?Ecco.
3 - Balestra Titano
E' decisamente l'orco del mare. Occhi da camaleonte, corpo tozzo e denti storti; decisamente la natura non è stata gentile con lui. E lui non è gentile con nessuno.
4 - Squalo elefante
Di tutti gli squali questo è l'unico che non è stato disegnato né da Bertone né da Pininfarina; neanche alla Bentley mettono in produzione squali falso vintage così brutti. Con quella faccia da turbofan degli anni '50 vaga nei mari freddi e torbidi alla ricerca di plancton. Contento lui...
5- Remora
Più brutto e appiccicoso del peggiore dei vostri errori al liceo. Solo che allora era colpa vostra: avevate dato spago a qualche 'ventosa'. Qui no: si attacca addosso ai pesci grandi, come mante, squali etc., quindi anche a voi, perché le mute le ricordano la pelle degli elasmobranchi.
6- Cobia
Lo squalo dei turisti. Né squalo né tonno; pinna alta e carrozzeria Lamborghini ingannano, soprattutto i più paurosi. L'estetica è da 'squalo ma non posso', tipo certe spiderine economiche con la calandra simil-Aston-Martin. Ammetto di essermi servito più volte della sua ambiguità per i miei scopi truffaldini di divemaster.
7- Murena
Non è un serpente ma ci somiglia. Nasuta e dallo sguardo strabico apre e chiude la bocca per respirare, terrorizzando frotte di subacquei e di snorkelisti. Per la maggior parte dell'umanità è un mostro velenoso. I peduncoli che sporgono dal naso, poi, sono decisamente antiestetici.
8 - Frogfish
E'un pesce? E' una patata? E' una spugna? E' un pezzo di neoprene staccatosi dalla muta di un sub giapponese? E' una saponetta? Se non avete ancora risposto con un SI' deciso alle domande sopraccitate, siete davanti al frogfish, una specie di piramide munita di canna da pesca, con tutto fuoriposto. La prova che nella natura vige il caos, altro che ordine!
9 - Pesce coccodrillo
Anche questo qua fa di tutto per sembrare un rettile invece non lo è. I rettili più comuni in mare hanno un aspetto tenero e coccolino, pucci-pucci, micio-micio, come per esempio i serpenti di mare e le tartarughe, mentre quelli che non lo sono ma lo sembrano hanno un aspetto sconcertante..
10 - Pesce scatola
Non sembra neanche un pesce. Ha vinto la posizione numero dieci sul pesce palla, che è sinceramente bruttino e poco aerodinamico anche lui, ma almeno non ha spigoli! E soprattutto non ha una tappezzeria anni settanta sul corpo.
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